Uno dei capitoli più duri da affrontare nel tempo, sicuramente è stato dover riorganizzare, ma sopratutto veder riorganizzare le mie relazioni sociali, in base alla mia capacità di interazione, limitata dalla perenne presenza di dolore, nell’arco delle mie giornate.
Amici
Di certo spiegare agli amici cosa ci sta succedendo non sarà il primo dei nostri problemi, ma visto che questo genere di situazione non è una situazione a termine, per quanto lungo possa essere il termine, sicuramente andranno informati del perché le nostre abitudini stanno cambiando; del perché il nostro essere sempre meno disponibili rispetto a prima; del perché il nostro umore sarà, specialmente i primi tempi, molto ballerino, saltando da un umore buono ad umore pessimo, senza un apparente motivo. Ovvio che, se non sanno cosa stiamo passando, non posso capire il motivo dei nostri sbalzi di umore, il che potrebbe portarli ad allontanarli.
Parlarne agli amici sarà un po’ come fare un coming out: dovremo esporre una parte, molto personale di noi stessi, a queste persone. Fortunatamente gli amici, veri, sono pochi per cui l’esperienza sarà ripetuta non molte volte, ma ricordate che ogni amico è un caso a se, e di conseguenza ognuno reagirà in modo diverso.
Lo so cosa state pensando:
«ma come? Io sto male e devo preoccuparmi di come reagiscono gli amici?» Certo che si, sempre che vogliate che, di amici, ve ne restino!!!
Un amico, non è tenuto a capire la vostra situazione, ne deve essere obbligato a sopportarvi quando siete in una fase down. È chiaro che l’amico farà di tutto per venirti incontro, sempre a patto che abbia capito la situazione, e ciò che a te comporta. Quindi l’unica, di responsabilità, nel fare in modo che gli amici capiscono davvero il tuo stato, è TUA, e di nessun altro. Evita di affrontare il discorso quando sei in una fase negativa, come nel bel mezzo di attacco di dolore aggiuntivo. Evita di piangerti addosso, perché ok, l’amico vuole esserti di aiuto, ma di certo mal sopporterà un atteggiamento da vittima piagnucolosa!
Alla fine ci saranno tre possibili situazioni:
Amici Che restano
Che dire di questi: sicuramente non saranno un problema perché la loro vicinanza sarà solo di aiuto a vivere la situazione che ci siamo trovati a dover vivere. Attenzione però: un amico può essere una persona disposta ad ascoltarti, nei momenti di stanchezza eccessiva del vivere il tuo stato, ma non può nemmeno diventare la tua ancora di salvezza. L’amico c’è perché è un amico: non è uno psicoanalista, costretto a subirti sempre e solo quando siete down. Se l’amico vedesse crearsi una situazione del genere finirebbe per sparire alla lunga: chi credi sia disposto a starti vicino, sempre e solo, quando stai male???
Amici Che spariscono
Che dire, quelli che spariranno non saranno tutti da condannare, come penserai sia giusto fare, nei confronti di chi ti abbandona nel momento del bisogno. Devi anche capire che non tutti hanno la fermezza d’animo di poterti dare un supporto quando ti serve. Ci saranno amici che sicuramente non se la sentiranno, penseranno che la tua nuova condizione, sia troppo complicata per loro da gestire. Non fargliene una colpa: non sarebbe giusto! Devi anche tu pensare a loro, alla loro vita, ai loro limiti; e non colpevolizzare una persona perché ha dei limiti.
Tutti ne abbiamo: tu per primo. Quindi il mio consiglio, nel caso di amici che spariscano dopo che hai spiegato loro che ti sta succedendo, e di non giudicare: accetta le cose per come sono. Lui avrà le sue motivazioni, saranno giustificabili ai tuoi occhi? Non devono esserle: ricorda che non sei nella condizione di giudicare nessuno. Accetta la perdita, per quella che è, e forse un domani lui stesso ti spiegherà, se non si sentirà minacciato da un tuo possibile giudizio, perché non ha saputo gestire il tuo problema.
Poi ci sono gli amici che era meglio se non lo erano…
Quelle persone che ricompaiono periodicamente, solo quando hanno da vomitarti addosso i loro di problemi, che non pensano minimamente ai tuoi. Il mondo gira intorno a loro e loro soltanto. Non gli passa nemmeno per l’anticamera del cervello che altri possano avere dei problemi, magari anche più grandi dei loro visti in prospettiva. No… loro si presentano per succhiare la tua energia vitale solo per stare un po’ meglio, poi scompaiono nuovamente, sino alla prossima crisi. Ecco per quel tipo di amici fate come faccio io: sparite… non lasciate tracce, per loro ovviamente, se vi cercano abbiate sempre una emergenza che vi impedisce di vederli. Quelle persone sono tossiche, sono false, sono presenti solo per te se stesse: di Vogli in interessa solo che in quello specifico frangente gli offriate la spalla su cui piangere. Che poi voi stiate uno schifo pur aiutandoli… non importa! Per loro tu DEVI aiutarli senno che amico sei???
Ecco avete capito di genere di amico sto parlando… se ne avete intorno liberatevene quanto prima!!!
In ogni caso fattene una ragione: hai altri problemi su cui spendere le tue energie, che non giudicare un amico che non se l’è sentita di starti accanto, nella tua condizione.
Relazioni sociali
Altro discorso sono le relazioni sociali: quella che viene chiamata rete di conoscenti, andrà totalmente riscritta per diversi motivi, primo tra tutto, che tu vieni per primo… le relazioni sociali vedono dopo!!!
Potrai tenere i contatti attraverso le applicazioni sociali: non essendo relazioni strette, non dovrai giustificare le tue assenze o le tue sparizioni. Il vantaggio delle relazioni sociali sta nella larghezza della maglia della rete rispetto alle amicizie. Anche qui hai due possibili orizzonti (in realtà tre, ma di questo parleremo tra un attimo):
Relazioni sociale che resistono
Possono resistere intatte oppure trasformarsi con il tempo, resta il fatto che comunque sono relazioni, non voglio chiamarle di seconda categoria perché parrebbe brutto, ma alle quali comunque diamo minore peso e di conseguenza possono farci meno danni se qualcosa andasse storto!!
Relazioni sociali che si sfaldano
Le relazioni sociali sono qualcosa di molto effimero: basta molto di meno di una patologia seria per farle sfaldare. Mi permetto di dire anche che proprio perché sociali non hanno poi molata importanza rispetto all’importanza ed attenzione che dobbiamo mettere su noi stessi per cercare di vivere meglio. Come si sono sfaldate, le relazioni sociali si possono ricreare sempre attraverso gli stessi tool sociali con cui le creammo all’inizio. Per cui se le persone spariscono dalla vostra rete sociale, createne una nuova, o aggiornate quella che si sta sfaldando. Di certo non perdeteci il sonno sopra: non ne vale la pena!!
Motivi per cui restano o spariscono
I motivi per cui gli amici restano o se ne vanno sono davvero tanti, troppi da analizzare tutti. Posso parlare della mia esperienza personale, ma non lo farò troppo approfonditamente perché ogni persona è un caso a se stante.
Personalmente non ho mai avuto pletore di amici: ho sempre trovato giusto dedicare forze ed energie per ogni singolo amico vero che ho, di conseguenza non mi sono mai circondato di molti di loro. Ho una mia teoria secondo la quale meno sono gli amici —veri— più è stretto il legame. Cercare di dedicarsi a troppi amici porta inevitabilmente a dedicare poco e male le energie che servono a tenere in piedi un’amicizia.
Vediamo di capire: io divido le persone in tre macro aree:
- Amici
- Conoscenti
- Il resto del mondo
in base a questa suddivisione, io ho una certa quantità di energia, diciamo 100, unità da poter spendere per coltivare conoscenze di tutte e tre le categorie. Chiaro che ognuno è libero di suddividere il proprio tempo, e la propria energia, nelle percentuali che crede sia giusto spendere. Personalmente, parlo da dopo l’inizio della mia malattia, dedico il 50% delle mie energie agli Amici, il 30% per i conoscenti ed il resto per il mondo. E direi che il numero di persone per categoria e inversamente proporzionale alle percentuali dedicate: quindi Amici pochi ,a cui dedicare molto del mio tempo, conoscenti a cui dedicare un po’, divieto per tutti i conoscenti che possono essere anche parecchi, il resto del mondo, con tutto il rispetto, si arrangi; quindi dedico al resto del mondo pochissime energie: ho già troppo da pensare a me stesso, nella mia condizione, che diventare scemo a correre appresso a chiunque si presenti alla mia mai porta (virtuale la porta ovviamente).
Effetto su di noi a seconda di come si comportano
Quello che, invece, ha molta importanza è che effetto hanno su di noi i veri amici, le loro reazioni alla nostra situazione, il fatto che alcuni ci deluderanno perché pensavamo avrebbero capito e ci sarebbero stati di aiuto, ed invece sono spariti come neve al sole. Noi siamo già a rischio depressione per la nostra malattia, dobbiamo stare molto attenti a non permettere che, anche le persone, mettano il carico sul rischio di depressione. Dobbiamo imparare a dire a noi stessi ‘Chi non mi vuole non mi merita’ invece di disperarci perché tizia, o caio, hanno dimostrato la sensibilità di un elegante in una rivendita di cristalli.
È di vitale importanza che impariamo a buttarci alle spalle le delusioni. Non possiamo permetterci il lusso di far scattare la leva della depressione su ON, per colpa di qualcuno che ci ha deluso. Ribadendo ancora, comunque, che do sempre il benefico del dubbio a chiunque, per cui, quando mi è successo, ho cercato sempre di pensare che ci fosse un buon motivo per cui l’amico fosse sparito, un motivo che io non conoscevo e che forse non conoscerò mai, ma almeno questo mi ha portato a non giudicare male chi è sparito nel tempo. E questo mi ha aiutato a tenere l’interruttore della depressione su OFF. Almeno per la maggior parte del tempo.
Reagire o subire?
Domanda lecita: reagire alla scomparsa dell’amico, o subirla piangendoci addosso? Anche qui dipende molto dal vostro vissuto, dal vostro carattere, dalla vostra filosofia di vita quotidiana.
Di sicuro se subire vuol dire accendere lo stato depressivo, assolutamente no!! Ma questo non vuol dire affrontare l’amico sparito, pretendendo che torni come tutto era prima. Sarebbe un grossissimo errore, oltre ad essere, per chi vi guarda, un brutto segnale di egoismo, perché datereste l’idea di pensare solo al vostro di benessere.
Che siano relazioni personali, ossia amici, che relazioni sociali, ossia conoscenti e frequentazioni di hobby, lavoro, sport ecc. ecc. non potete permettervi di giudicare nessuno, ma nemmeno di farvi calare addosso il mantello della depressione per una comportamento, che diciamocelo chiaro, non dipende da noi: mica abbiamo scelto di stare male!!!
J.C.
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Fra i tanti “grazie” che ti devo, ne aggiungo uno per queste tue riflessioni, per questo post in particolar modo.
Un abbraccio grande.
Sono concetti che conosci già fin troppo bene. Il tuo unico problema è che tendi a scordare: anzi non scordare, ma mettete da parte.
Ricordare e/o rivalutare spesso le proprie idee è il sistema migliore per tenerle sempre in vita.
JC